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10 Giugno 2021

Software

Ecco come funziona la Business Intelligence in pratica e perché portarla in azienda

Microsoft Power BI

La Business Intelligence rappresenta un passo ormai obbligato per raggiungere la maturità digitale richiesta dal mercato e dai nuovi modelli di lavoro agile.

Malgrado le evidenze, ancora tante aziende non sanno come digitalizzare le loro attività. È proprio una questione di “da dove parto”, “come faccio”, “quanto mi impegna…”.

Nel caso specifico, pur conoscendo la materia, resta fumoso cosa significa nella pratica fare Business Intelligence, in quale modo e misura riesce a migliorare i risultati, ad aumentare i profitti, a ridurre i costi di gestione e a snellire le attività di routine.

Ecco perché abbiamo deciso di scrivere questo articolo su come funziona la Business Intelligence (BI) in pratica e perché portarla in azienda.

Vista la diffusione della BI e l’interesse per gli strumenti con i quali portarla in azienda, abbiamo voluto concentrare l’attenzione sugli aspetti più pratici: come “lavora”, a cosa serve, quali settori ne traggono più giovamento e quali processi semplifica, anche senza un team di data scientist interno.

Questa è la spinta più grande verso l’introduzione della Business Intelligence nelle imprese: la possibilità di trarne il massimo vantaggio, senza stravolgere troppo l’assetto preesistente e senza complicare la vita dei dipendenti.

 

Sommario

Perché il business è sempre più intelligente

Cos’è la Business Intelligence

Software per Business Intelligence: come mettere in moto e in pratica analisi e lettura dei dati

In quali settori si applica la Business Intelligence

Esempi pratici di come si applica la Business Intelligence  in azienda

 

Perché il business è sempre più intelligente

Non è più una novità che i dati siano veri e propri generatori di sapere e prosperità, se ben sfruttati.

E non lo è neanche il numero sempre crescente dei dati circolanti che originano in formati diversi tra loro e dalle fonti più disparate: interazioni con la rete, operazioni interne alle aziende, dispositivi connessi, solo per fare degli esempi.

La disponibilità dei dati, già sfruttata dalle aziende più competitive, sta smuovendo l’interesse — l’urgenza, ormai — di tutte quelle ancora non digitalizzate.

Piccole e medie imprese con l’obiettivo di crescere e maturare nel loro mercato stanno capendo quanto sia urgente mettersi al riparo dal rischio di esclusione digitale.

Ma cosa significa sfruttare i dati?

Sfruttare i dati, in pratica, significa riuscire a trarne informazioni utili per l’azienda. Informazioni basate sui dati interni o esterni che permettono ad esempio di prevedere i rischi finanziari, conoscere le condizioni economiche dell’impresa, sapere quanta merce mi conviene ordinare, prevedere le tendenze, indagare il mercato, i competitor, i comportamenti dei clienti.

Ma sfruttare i dati significa anche poter innescare procedure di automazione di alcune attività e flussi di lavoro, tramite funzioni di Machine Learning (autoapprendimento delle macchine che imparano in autonomia sulla scorta dei dati processati).

Quindi, in sostanza, la manipolazione dei dati con la Business Intelligence implica una trasformazione piuttosto concreta e tangibile: una gestione aziendale più snella e informata.

E anche questa è consapevolezza oggi, al punto che le imprese di ogni dimensione e natura lasciano entrare strumenti di Business Intelligence e nuove tecnologie anche su Cloud.

La possibilità di integrare queste nuove piattaforme con le infrastrutture preesistenti rende tutto più semplice.

Cos’è la Business Intelligence: una premessa semplice ma necessaria per capirne l’utilità

La Business Intelligence è un insieme di metodologie, processi automatici, piattaforme, applicazioni, architetture e tecnologie che trasformano i dati grezzi in informazioni utili, per prendere decisioni guidate dai dati e non da supposizioni.

L’essenza della BI, in pratica, è quella di elaborare e rendere fruibili i dati presenti nelle piattaforme aziendali, e di farlo anche quando queste non siano connesse tra loro. Ecco in pratica cosa si può fare con la Business Intelligence:

– analizzare i comportamenti dei clienti, di acquisto e le tendenze delle vendite

– previsioni e analisi dei rischi finanziari

– misurare, tracciare e prevedere le vendite e le performance finanziarie

– fare previsioni finanziarie

– individuare e analizzare le aree per ridurre i costi e per l’allocazione del budget

– monitorare le prestazioni delle campagne di marketing

– ottimizzare i processi e le attività operative

– migliorare la gestione del magazzino e la catena di distribuzione

– analizzare i dati di siti web ed e-commerce

– gestire le relazioni con i clienti

– analizzare la concorrenza.

Tutte le aziende producono dati interni e tutte le aziende possono attingere ai dati che provengono dall’esterno. Come abbiamo già detto, i dati provengono da più fonti diverse: da file di qualsiasi tipo, da database, email, interazione con i social media, siti web, oggetti e dispositivi connessi, ecc.

L’analisi dei dati prevede diverse fasi che passano dall’estrazione all’aggregazione, alla pulizia e alla correlazione, operazioni che restituiscono dati leggibili e interpretabili.

Per fare questo tipo di operazioni esistono strumenti in grado di lavorare con l’intelligenza artificiale e di semplificare l’analisi di dati anche molto complessi.

Software per Business Intelligence: come mettere in moto e in pratica analisi e lettura dei dati

Gli strumenti di Business Intelligence gestiscono tutte le operazioni coinvolte nell’analisi dei dati – attraverso l’uso di indicatori e metriche chiave – restituendone valore nel modo più semplice.

L’accessibilità ai dati, ovvero la possibilità di visualizzare sia i dati storici che quelli attuali avviene mediante oggetti grafici rappresentativi dei dati e indicatori di performance di facile comprensione.

Uno dei vantaggi più interessanti di lavorare con le piattaforme di Business Intelligence è proprio la loro capacità di reporting interattivo nella forma di cruscotti aziendali visivi che possono essere utilizzati anche da persone senza conoscenze tecniche.

Di software ne esistono diversi, ma per orientarsi nel mercato Gartner mostra i migliori nel suo Quadrante Magico.

In quali settori è possibile e conviene applicare la Business Intelligence?

Le applicazioni della BI interessano tutti i settori.

Tutte le aziende possono trarre vantaggio dalla Business Intelligence nel rendere più fluida la comunicazione interna attraverso una collaborazione / condivisione semplificate e attorno a obiettivi e prestazioni aziendali chiare e trasparenti (grazie ai dati).

Ma se vogliamo fare una sintesi precisa di quali sono i bisogni che spingono molte aziende a integrare software di Business Intelligence, eccone alcuni:

– la necessità di integrare i dati provenienti da più fonti e applicazioni aziendali

– la mancanza di una visione globale delle operazioni aziendali (amministrative, contabili, finanziarie, ecc)

– la necessità di accedere ai dati aziendali pertinenti in modo rapido

– fusione / acquisizione di più aziende o aziende con diverse sedi

– introduzione di nuovi prodotti ed esplorazione di nuovi mercati.

Business Intelligence esempi: quali sono le applicazioni pratiche della Business Intelligence aziendale?

Facciamo esempi pratici

Caso 1
Hai un negozio online e vuoi sapere in quali periodi dell’anno aumentano le ricerche di alcuni prodotti da parte di determinate fasce di utenti.

Caso 2
Hai agenzie di servizi dislocate in diverse regioni e vuoi analizzare il trend delle vendite di un determinato servizio per regioni o per città.

Caso 3

Vuoi controllare il processo logistico e la catena di fornitura merci sulla base delle vendite e dell’inventario dei prodotti in magazzino. Soprattutto se operi in un settore caratterizzato dalla stagionalità, puoi avere difficoltà a gestire lo stock con la quantità giusta di prodotti, perché le vendite potrebbero concentrarsi durante i mesi estivi o durante le festività.

Caso 4
Hai diversi negozi di abbigliamento e vuoi sapere quali sono i più redditizi, ma vuoi anche sapere quali sono i clienti paganti e quelli ancora non completamente fidelizzati.

In tutti questi casi, il software raccoglie i dati e li mette in relazione tra loro; applica procedure di filtraggio e pulizia; genera oggetti grafici interattivi, report sotto forma di grafici, mappe geografiche, ecc.

Business Intelligence per i servizi finanziari e assicurativo

La data analytics nel settore finanziario e assicurativo non è un concetto nuovo. In questi settori, infatti, è necessario valutare rischi, fare customer analytics, analisi del prodotto, ecc. Quello che oggi semplifica tutto è il software in grado di operare in diversi modi:

– monitorare i flussi finanziari con modelli che intercettano in modo automatico ogni variazione e avvisano attraverso un sistema di alerting per risolvere il problema in modo rapido

– mettere in sicurezza i dati finanziari condivisibili solo con utenti autorizzati

– generare report finanziari in tempo reale per avere una visione d’insieme analitica e reale delle condizioni finanziarie dell’azienda.

Business Intelligence per il settore manifatturiero

Il settore manifatturiero può ricevere enormi benefici dalla Business Intelligence, dalla gestione del ciclo di vita del prodotto all’analisi predittiva che può anticipare scenari e predire / prevenire problemi legati alla produzione, alla logistica e alle prestazioni dei macchinari, potendo contare sulla sensorizzazione dei dispositivi tramite l’Internet of Things (IoT).

In conclusione, sono piuttosto evidenti i vantaggi di un software per la Business Intelligence, anche se la scelta e la valutazione possono richiedere un’analisi preventiva che tenga conto di obiettivi, infrastrutture preesistenti e delle diverse modalità di implementazione del software.

Se stai cercando una soluzione per trasformare e migliorare la gestione dei dati aziendali, contattaci.

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